Il culto della Madonna di Monserrato in Palermo

Dalle contrade della Catalogna alle contrade del Vecchio e Nuovo Mondo che gravitava politicamente intorno al Regno di Spagna, la devozione verso la Vergine del Monserrato ormai aveva guadagnato le anime. In numerosi centri della Sicilia i mercanti catalani e le famiglie che accompagnavano le guarnigioni vollero dedicare alla Madonna della Catalogna le loro chiese. I discendenti di costoro le ampliarono e ne costruirono di nuove: tra il XIV ed il XVI secolo riscontriamo alcune chiese del Monserrato a Messina, Agrigento, Catania, Adernò e Caltagirone, Trapani e cappelle devozionali.

 

Al culto della Madonna di Monserrato, molto diffuso fra i fedeli, vennero inoltre dedicate cappelle devozionali site nelle seguenti chiese di Palermo: 

in essa era il quadro raffigurante la Vergine fra due angeli e in basso cinque pellegrini in ginocchio, opera del pittore palermitano Gerardo Astorino (fine XVI secolo, m. dopo il 1665). * Il quadro, eseguito nel 1636, è in atto custodito nel Museo Diocesano di Palermo (cfr. M. Di Natale, Le Confraternite…, Pa 1993, pag. 41)

Conteneva il dipinto rappresentante la Madonna con il bambino in braccio fra angeli. Ai piedi della Vergine le figure di San Vincenzo Ferreri, Sant’Eulalia, Santa Cristina.

* La tavola, firmata e dadata 1582, eseguita dal pittore palermitano Giuseppe Sirena (allievo di Vincenzo de’ Pavia) è oggi custodita nel Museo Diocesano di Palermo (M. C. Di Natale, Capolavori d’Arte nel Museo Diocesano, Pa 1998, pag.89).

Concessa nel 1508 alla Nazione spagnola, della quale sono presenti gli stemmi tra I marmi mischi delle paraste e dell’arco di accesso, venne ricostruita a seguito del crollo del 1672. Nel muro laterale (lato sinistro) è una “tavola dipinta sopra fondo dorato…[con l’immagine della] Madonna di Monserrato che tiene in grembo il suo figliolo il quale ha in mano un cardellino e ai fianchi vi sono S. Caterina e S. Agata…; sotto i due angeli che segano un monte si vede scritto: Antonellus pan pinsit (sic) 1528.” (L. Di Giovanni, op. cit., pag. 130).

Nella navata laterale destra è posto “il quadro della Madonna di Monserraro con S. Ninfa, S. Biagio, S. Antonio Abate e S. Sebastiano” (L. Di Giovanni, op. cit., pag. 207)

Il dipinto fu eseguito nel 1785 dal pittore Antonio Manno (Palermo 1739-1810)

A Palermo la prima chiesa dedicata alla Madonna del Monserrato fu quella sorta «sotto il titolo della Santissima Vergine, e poi dedicata a S. Eulalia Vergine e Martire catalana» (G. Palermo, Guida istruttiva…, Pa 1858, pag. 99).

La seconda chiesa fu quella dedicata ai SS. Elena e Costantino, costruita a partire dal 1587 e completata nel 1602. Sorse nei pressi dell’antica chiesa di San Costantino de Plano del XII secolo e demolita per ordine del Vicerè duca di Feria, D. Lorenzo Suarez, per sgombrare la Piazza del Palazzo Reale. Questa chiesetta, dedicata a “Santa Maria del Palazzo”, “cominciò a chiamarsi Santa Maria del Palazzo, Santa Maria di Monserrato, o Madonna delle Grazie…[quando il Vicerè don Francesco Ferdinando d’Avalos, marchese di Pescara]… vi fece collocare… come in luogo più onorevole, una immagine di Maria Vergine dipinta sopra pietra, che era presso la Porta dei Patitelli, vicino la parrocchiale Chiesa di Sant’Antonio…” (G. Palermo, Guida istruttiva…, pag. 507, 508). 

La terza chiesa sorse fuori le mura nel piccolo agglomerato urbano del borgo di Santa Lucia che si estendeva su terreni per la maggior parte appartenenti alla famiglia Fornaja, situati nell’aperta campagna, a partire dalla Porta San Giorgio fino al nuovo Molo. 

La quarta chiesa è quella di Sant’Anna nella via del Borgo.

La quinta chiesa sorse intorno alla metà del XVII secolo sotto il titolo della Madonna di Monserrato nella piazza del Castello accanto all’ospizio che i PP. Benedettini, provenienti dalla Catalogna, avevano già costruito. La sua edificazione si deve anche alla munificenza del letterato e matematico Don Carlo Maria Ventimiglia Ruiz che ne finanziò l’opera. “Il frontespizio… rivolto all’Oriente, ed ornato di pietre d’intaglio, presenta un’unica porta e sopra, in basso rilievo di marmo, vedesi l’immagine della Madonna di Monserrato” (G. Palermo, op. cit., pag. 210). Nell’altare maggiore era posta la statua di legno policromo raffigurante la Madonna di Monserrato. Per questa opera della metà del XVI secolo, tradizionalmente riteunta proveniente da Barcellona (L. Di Giovanni, G. Palermo, E. Perricone), “…sembra… più facile pensare ad una lavorazione in Sicilia.” (M.C. Di Natale, Arti decorative nel Museo Diocesano di Palermo, Pa 1999, pag. 83). Gli affreschi che ornavano la volta dell’unica navata della chiesa furono eseguiti da Pietro dell’Aquila (Palermo 1630 ca. – Alcamo, 1692), autore anche di un’altra opera raffigurante “la Madonna di Monserratto” (L. Di Giovanni, Le opere d’arte nelle chiese di Palermo (a cura di S. La Barbera), Pa 2000, pag. 228). La Chiesa gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943 fu in seguito rasa al suolo.

 

* Una delle suddette cinque Chiese (la terza, cioè quella della famiglia Fornaja) divenne Parrocchia.

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